Invenzione e nascita della radio

Invenzione e nascita della radio


Radio Rossini

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Il giovane Guglielmo Marconi seguendo gli esperimenti di alcuni scienziati europei, che hanno introdotto gli studi di onde elettromagnetiche, volle impiegare le onde hertziane per la trasmissione a distanza e nella primavera 1895 cominciò a sperimentare nuove apparecchiature già usate da altri e il trasmettitore di Guglielmo Marconi si rivelerà l'unico funzionante per le radiocomunicazioni a distanza, questa diverrà la sua invenzione.
Nell'estate del 1895 compì l'esperimento con il quale diventò famoso, ovvero oltrepassare la collina dei Celestini inviando un segnale telegrafico al contadino Mignani un aiutante occasionale che dovette sparare un colpo di fucile come conferma che il segnale arrivò al ricevitore, questo segnò la nascita della radio.
Perfezionò l'invenzione applicando l'antenna sia al trasmettitore sia al ricevitore per potenziare la lontananza della trasmissione radio.
L'anno seguente e precisamente il 2 giugno del 1896 Guglielmo Marconi depositò in Inghilterra il suo brevetto di telegrafia senza fili.
In Inghilterra dove fu compresa l’importanza dell'invenzione di Guglielmo Marconi, vennero applicate questi nuovi strumenti sulle navi e l'importanza della comunicazione tra la terra ferma e le navi favorì la divulgazione in ambito planetario, ancora oggi il radiotelegrafista di una nave si chiama marconista.
La prima dimostrazione dell’utilità della radio nota al pubblico si ebbe con il naufragio del Titanic nel 1912 quando il segnale di soccorso del transatlantico venne intercettato da un giovane marconista dell’American Marconi di nome David Sarnoff che poi sarebbe diventato presidente della RCA e padrone della radio e della tv americana. Anche ora, a distanza di anni, l’installazione di apparecchi radiotelegrafici sulle navi, è diventata obbligatoria.
Nel 1906 grazie all'invenzione della valvola termoionica o triodo di Lee De Forest si consentì di trasmettere anche la voce umana e non più solo l’alfabeto Morse.
Durante la prima guerra mondiale si era trovato il modo di produrre di serie e a basso costo il triodo come lampadina, ma al termine della guerra le industrie non avendo più le commesse militari, si lanciarono nella produzione di semplici apparecchi radio solo riceventi per uso domestico.
Dagli anni 20 la radio diventa trasmissione di contenuti di interesse generale, musica e parole indirizzati a tutti i ricevitori dislocati nell’area di ricezione.
Durante il governo Mussolini, il 27 agosto 1924 nasceva a Roma l'Unione radiofonica italiana. Ciano fu inoltre il ministro che condusse in porto l'operazione economica di privatizzazione dei telefoni. Con il regio decreto-legge 1 maggio 1924 venivano definiti i contenuti delle radiodiffusioni: concerti, teatro, conversazioni, notizie.
In Italia fino al 1974 i privati non potevano aprire una stazione radio, la legge riservava allo Stato l'esercizio esclusivo della radiodiffusione.
Nel 1974 la Corte Costituzionale concesse ai privati la facoltà di trasmettere via cavo in ambito locale. Fu la prima storica sentenza contro il monopolio statale. La trasmissione via etere rimaneva interdetta ai privati, ma, sentendo che i tempi stavano cambiando, alcuni pensarono che prima o poi sarebbero state liberalizzate anche le trasmissioni via etere e senza aspettare un pronunciamento, furono aperte in alcune città italiane radio private via etere.
Nel 1976 arrivò la seconda sentenza della Corte Costituzionale, venne liberalizzata la trasmissione via etere in ambito locale.
Gli apparecchi che gli italiani avevano in casa erano in grado di ricevere sia la Modulazione di ampiezza (AM) che la Modulazione di frequenza (FM).
Le radio private sfruttarono le potenzialità dell'FM.
Con l'avvento di internet sono nate migliaia di radio chiamate webradio, che diffondono il proprio suono attraverso la rete, queste radio non hanno bisogno dei trasmettitori per diffondere il proprio segnale, ma sfruttano la rete per arrivare in qualsiasi posto del mondo bene come arrivare al proprio vicino di casa, basta semplicemente disporre di un dispositivo che connesso a internet sia in grado di navigare in rete, aprire pagine, ricevere sia informazioni che musica in forma di dati.

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