A Radio Play
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Negli anni ottanta del Novecento aumenta la professionalità dei conduttori radiofonici, la qualità dei programmi, le dimensioni degli studi. Ciò avviene di pari passo con l'aumento degli introiti pubblicitari, dovuti alla importanza delle radio anche in termini di ascolti. Si parla quindi non più di radio libera ma di radio privata. Dalla nascita dell'URI, Unione Radiofonica Italiana, ai giorni nostri la radio si è saputa reinventare ed è ancora oggi uno dei mezzi di comunicazione più diffusa. Il 21 dicembre 2009 fu pubblicato sul sito dell'AGCOM il nuovo regolamento (delibera n. 664/09/CONS) recante le norme che disciplinano la fase di avvio delle trasmissioni radiofoniche in tecnica numerica. Il testo fu approvato in Consiglio il 26 novembre 2009 e abroga il precedente regolamento di cui alla delibera n. 149/05/CONS. Tale regolamento fu il frutto di un lungo percorso di consultazione tra operatori e Autorità e apre il via definitivo alla transizione verso le trasmissioni in tecnica numerica. Il regolamento è stato modificato il 15 ottobre 2013, con la delibera AGCOM n. 567/13/CONS. Il 15 febbraio 2010 il consorzio CR DAB fece ricorso al Tar del Lazio contro tale regolamento. Le trasmissioni DAB+ ebbero inizio ufficialmente nel 2013 in provincia di Trento.
Ricordiamo fra le radio che nascono in questi anni: Radio Radicale (1976) Radio Milano International (poi Radio 101) destinata a diventare la prima grande rete privata nazionale; Radio Studio 105 (dal Radio 105); da Roma Radio Dimensione Suono; da Bologna Radio Lattemiele e Radio Alice. E LA RADIO DIGITALE? Naturalmente la radio progettata da Marconi non è la stessa che usiamo oggi. Per migliorare la qualità delle trasmissioni infatti, ora negli apparecchi più moderni viene installata la radio digitale o Digital radio, per dirla all'inglese. La radio è un apparecchio elettronico che permette di trasmettere e/o ricevere onde radio. In particolare, se è in grado solo di trasmettere è chiamato "radiotrasmettitore" o "radiotrasmittente", se è in grado solo di ricevere è chiamato "radioricevitore" o "radioricevente" (nelle apparecchiature HiFi si usa solitamente il termine "sintonizzatore" o "tuner"), se è in grado sia di ricevere che di trasmettere è chiamato "ricetrasmettitore" o "ricetrasmittente".
Naturalmente il primo apparecchio non era molto potente, ma lo stesso Marconi - che nel 1909 vinse il Nobel - provvide a miglioralo per smentire gli scettici che credevano fosse impossibile utilizzare le onde radio per comunicazioni da grandi distanze. Nel 1954 l'avvento della televisione, spinge la radio a cercare nuove strategie per reggere la concorrenza del nuovo strumento. La radio avvia la sua programmazione giornaliera e notturna. L'invenzione dell'autoradio e del transistor, trasformano la radio in un oggetto trasportabile ovunque e, negli anni del boom economico essa diventa la colonna sonora del nuovo senso di libertà che si diffonde soprattutto fra i giovani. Nonostante il successo strepitoso della TV, la radio riesce a reggere la concorrenza, grazie alla specializzazione dei programmi e al suo radicamento nel costume\costume popolare.
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