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Le radio si dividono inoltre in emittenti radiofoniche nazionali, se raggiungono la maggior parte del territorio di una nazione e in emittenti radiofoniche locali, se si limitano ad un'area circoscritta. In Italia si contano una decina di radio nazionali e centinaia di radio locali. Con istanza 19 dicembre 1956 la Società ''II Tempo-TV'' chiedeva al Ministero delle poste e delle telecomunicazioni ''l'assenso di massima'' per la realizzazione di un servizio di radiodiffusione televisiva, basato economicamente sui proventi della pubblicità, da attuare nelle Regioni del Lazio, della Campania e della Toscana, con eventuale successiva estensione ad altre regioni. Dichiarava la Società di voler realizzare tale programma provvedendo alla costruzione di impianti trasmittenti, studi di ripresa e ponti-radio mobili per trasmissioni esterne; di volersi conformare alle vigenti norme sulla stampa e sulla materia oggetto di pubblici spettacoli; di voler evitare ogni disturbo alle trasmissioni di altri servizi, ''assumendo l'obbligo di rispettare tutte le disposizioni nazionali ed internazionali, legislative e regolamentari, riguardanti le radiocomunicazioni''.

La radio è la diffusione contemporanea di contenuti sonori, fruibili in tempo reale o con un breve ritardo, ad utenti situati in aree geografiche predisposte da apposite reti per telecomunicazioni e dotati di specifici apparecchi elettronici ed, eventualmente, impianti per telecomunicazioni. Dal 2000 si diffonde la nuova tecnologia DAB (Digital Audio Broadcasting) che lancia la nuova ''radio del duemila''. Il DAB garantisce una qualità dell'ascolto pari a quella di un CD, prevede l'impiego di trasmettitori terrestri e satellitari, e semplici antenne non direzionali per la ricezione. Accanto al DAB, che non riscuote un grande successo, viene diffuso anche il DRM, considerato di qualità migliore. Il panorama italiano presenta un elevato numero di stazioni e una notevole frammentazione delle frequenze[14] (si noti, per inciso, che il numero di emittenti radiofoniche FM in Italia ammonta a circa un migliaio, con una offerta unica a livello mondiale), rendendo la riorganizzazione dei bacini d'utenza ben poco agevole. Ad inizio 2017 risultano pianificati 16 dei 39 bacini previsti dalla delibera n. 465/15/CONS dell'AGCOM e sono stati assegnati dalla Dgscerp del Ministero i diritti di uso delle frequenze in 8 bacini tra i 16 pianificati. Allo scopo di agevolare la pianificazione di tutti i bacini mancanti e l'assegnazione delle frequenze necessarie, le associazioni di categoria stanno premendo per poter utilizzare per il DAB+ la frequenza VHF 13, attualmente assegnata al ministero della Difesa ma inutilizzata.

A seguito della liberalizzazione la RAI inizia un processo di ristrutturazione interna per adeguarsi alle nuove esigenze del pubblico e per affrontare la concorrenza. Tuttavia il declino degli ascolti è davvero pesante. Il Digital Audio Broadcasting (DAB) in realtà venne sviluppato già negli anni '90, ma in Italia si è diffuso il suo utilizzo solo da poco, tra l'altro con l'impiego dell'evoluzione della tecnologia, la DAB+. Questo nuovo modo regala una qualità del suono molto maggiore, azzera le interferenze e consente la presenza di contenuti multimediali come i ''sottopancia'' dove si indicano i titoli delle canzoni trasmesse dall'emittente. La DigitalRadio è l’evoluzione naturale della Radio con tanto in più! Ed è sempre più diffusa fino a oltre 84% della popolazione. In Italia tutte le auto nuove hanno il DAB+ di serie, chi acquista un’auto nuova può beneficiare dei vantaggi della radio digitale : una scelta più ampia, suono perfetto senza interferenze e servizi dati avanzati. Nella prima metà del 2020, oltre il 50% delle nuove auto vendute in Europa includeva la radio DAB+ come standard e dovrebbe raggiungere il 100% entro la fine del 2021.