Radio Deejay


Radio Deejay

CHI HA INVENTATO LA RADIO? La scoperta delle onde elettromagnetiche catturò l'attenzione di due fisici intraprendenti: l'italiano Guglielmo Marconi ed il russo Aleksandr Stepanovic Popov. In Italia, che di fatto era la patria della radio, il nuovo strumento conobbe maggiori difficoltà ad imporsi. Il radiotelegrafo era stato impiegato in operazioni militari durante la Prima Guerra Mondiale e una legge del 1910 ne proibiva l'uso ai civili. Si deve a Costanzo Ciano, ministro delle poste nel primo governo Mussolini, il quale intuendo l'enorme potenzialità della radio, favorì con diversi provvedimenti legislativi, la nascita della prima emittente italiana: l'Unione Radiofonica Italiana che esordì il 6 ottobre 1924, in una sala in Via Maria Cristina a Roma, nelle vicinanze di Piazza del Popolo, dove abitava Trilussa. In un modesto appartamento dell'ammezzato, con le pareti e il soffitto coperti di pesanti tende per attutire i rumori, la sera del 6 ottobreMaria Luisa Boncompagni aveva dato il primo annuncio. Alle 21, davanti ad un enorme microfono, detto a ''catafalco'', aveva semplicemente detto: ''Unione Radiofonica Italiana, stazione di Roma Uno, trasmissione del concerto inaugurale''. Era seguita l'esecuzione di un quartetto d'archi: Opera 7 di Haydn. Fu poi trasmessa della musica scelta e infine, la prima trasmissione si concluse con il bollettino meteorologico, la borsa e le notizie lette da Ines Donarelli, componente del quartetto d'archi, annunciatrice improvvisata. Il tutto durò soltanto un'ora e mezza. Alle 22.30 le trasmissioni venivano sospese per ''far riposare le esauste valvole''.

I pionieri di questa scoperta furono lo scozzese James Clerk Maxwell, teorico nel 1864 dell'elettromagnetismo e della possibilità di inviare segnali attraverso l'etere, e il tedesco Heinrich Rudolf Hertz, che qualche anno dopo ne dimostrò sperimentalmente l'esistenza. In Gran Bretagna nel 1919 il Post Office concesse una temporanea autorizzazione alla stazione Marconi di Chelmsford in Cornovaglia, che il 23 febbraio 1920 trasmise il primo regolare servizio radiofonico della storia, per due ore consecutive al giorno, per un periodo di due settimane. Dopo aver ottenuto il 16 ottobre 1920 una licenza di trasmissione ufficiale, la Westinghouse di Pittsburgh entrò in servizio a partire dal 2 novembre 1920, tramettendo con il nome di KDKA da uno stabilimento industriale di Washington. In breve tempo, la radio si diffonde in maniera così rapida che negli Stati Uniti già nel 1922 si contano ben 187 stazioni, un pubblico in grande crescita ed un numero di ricevitori funzionanti che alla fine di quell'anno toccherà quota 750 mila. Nel 1921 viene fondata, in Gran Bretagna la più antica radio del mondo tuttora esistente: la BBC.

Da un punto di vista sociologico la radio è uno dei mezzi di comunicazione di massa tra i più diffusi e apprezzati. Da un punto di vista tecnologico è invece un'applicazione delle telecomunicazioni. Ma negli anni duemila la radio, anche quella tradizionale, conosce un successo straordinario con ascolti altissimi, come non si vedevano da anni, favorita, forse, anche dal contemporaneo calo degli spettatori televisivi, come sembrerebbe confermare un sondaggio del 2004, che rivelava che oltre il 45% degli Italiani, dichiara di preferire la radio alla televisione. L’evoluzione tecnologica che sta investendo il mondo automotive negli ultimi anni sta rivoluzionando non solo il modo di rapportarsi degli automobilisti con la propria vettura, ma anche le modalità di ascolto delle trasmissioni radiofoniche. Per chi volesse godere di una qualità del suono superiore rispetto al classico standard FM è disponibile la radio DAB. Per poter ricevere il segnale radiofonico in qualità digitale è necessario dotarsi di autoradio DAB. Le vetture moderne propongono spesso questo accessorio tra gli optional e si nota subito la differenza rispetto ad un’autoradio tradizionale, grazie alla presenza di uno schermo a cristalli liquidi che consente di riprodurre testi o immagini in contemporanea con la trasmissione radiofonica.