Radio Musica Italiana Anni 60


Radio Musica Italiana Anni 60

Quando riuscì a far passare un segnale attraverso l'Oceano Atlantico, nessuno pot è più mettere in discussione la portata epocale di questa novità. Nel 1960 c' è la differenziazione in tre canali per accontentare un numero sempre maggiore di utenti: il Nazionale diventa Primo e si dedica all'nformazione politica e sociale, il Secondo punta sulla prosa, sulla musica e sul varietà mentre il Terzo diventa il canale culturale ma non troppo. Nel 1966 dal Principato di Monaco iniziano le regolari trasmissioni di Radio Montecarlo, la quale può operare in Italia perch è la sua stazione si trova all'estero. Nasce un contenzioso con cui la Rai decide di ricorrere al tribunale che dà ragione all'azienda di stato e costringe Radio Montecarlo a interrompere le trasmissioni. La “nuova aria” portata dalla contestazione studentesca del 1968 invade anche la radio: cambia il pubblico e si affermano nuovi generi. Un programma manifesto di questo periodo è ''Chiamate Roma 3131'', tre ore di trasmissione quotidiana in diretta telefonica con gli ascoltatori. Il programma nasce il 7 gennaio 1969 ed è un successo strepitoso, che arriva a toccare anche punte di dieci milioni di ascoltatori. Lo conducono Gianni Boncompagni, Franco Moccagatta e Federica Taddei.

Le autorità italiane però non avevano intuito le potenzialità delle ricerche di Marconi e dunque l'inventore italiano dovette trasferirsi a Londra per proseguire il lavoro. Il 5 marzo del 1896 così Guglielmo Marconi presentò la richiesta per brevettare le proprie migliorie alla telegrafia senza fili - ossia il primo prototipo della radio - anticipando di qualche settimana la prima trasmissione radio di Popov. Lo scoppio della Audiradio e l'ingresso dell'Italia il 10 giugno 1940, favoriscono il lancio definitivo della radio che era all'epoca il mezzo più potente e più veloce, soprattutto per le comunicazioni belliche. Le difficoltà della guerra e i bombardamenti alleati rendono difficili le comunicazioni dell'EIAR e dopo l'8 settembre 1943, il paese è spaccato in due. L'EIAR si trasferisce a Milano e da qui diventa la radio ufficiale della Repubblica di Salò mentre nell'Italia liberata nascono nuove radio: Radio Bari, Radio Napoli, Radio Roma. Una radio dei tardi anni quaranta Nei territori occupati, invece si diffonde, nonostante i tentativi di interferenza da parte dei tedeschi, l'ascolto clandestino delle radio nemiche: Radio Mosca, Radio Vaticana e soprattutto Radio Londra che, sebbene fossero proibite per legge e punite anche con la morte, sono l'unica fonte per conoscere la verità sull'andamento della guerra.

I pionieri di questa scoperta furono lo scozzese James Clerk Maxwell, teorico nel 1864 dell'elettromagnetismo e della possibilità di inviare segnali attraverso l'etere, e il tedesco Heinrich Rudolf Hertz, che qualche anno dopo ne dimostrò sperimentalmente l'esistenza. In Gran Bretagna nel 1919 il Post Office concesse una temporanea autorizzazione alla stazione Marconi di Chelmsford in Cornovaglia, che il 23 febbraio 1920 trasmise il primo regolare servizio radiofonico della storia, per due ore consecutive al giorno, per un periodo di due settimane. Dopo aver ottenuto il 16 ottobre 1920 una licenza di trasmissione ufficiale, la Westinghouse di Pittsburgh entrò in servizio a partire dal 2 novembre 1920, tramettendo con il nome di KDKA da uno stabilimento industriale di Washington. In breve tempo, la radio si diffonde in maniera così rapida che negli Stati Uniti già nel 1922 si contano ben 187 stazioni, un pubblico in grande crescita ed un numero di ricevitori funzionanti che alla fine di quell'anno toccherà quota 750 mila. Nel 1921 viene fondata, in Gran Bretagna la più antica radio del mondo tuttora esistente: la BBC.