Radio Musica Italiana Anni 70 80 90


Radio Musica Italiana Anni 70 80 90

La radio è la diffusione contemporanea di contenuti sonori, fruibili in tempo reale o con un breve ritardo, ad utenti situati in aree geografiche predisposte da apposite reti per telecomunicazioni e dotati di specifici apparecchi elettronici ed, eventualmente, impianti per telecomunicazioni. Dal 2000 si diffonde la nuova tecnologia DAB (Digital Audio Broadcasting) che lancia la nuova ''radio del duemila''. Il DAB garantisce una qualità dell'ascolto pari a quella di un CD, prevede l'impiego di trasmettitori terrestri e satellitari, e semplici antenne non direzionali per la ricezione. Accanto al DAB, che non riscuote un grande successo, viene diffuso anche il DRM, considerato di qualità migliore. Il panorama italiano presenta un elevato numero di stazioni e una notevole frammentazione delle frequenze[14] (si noti, per inciso, che il numero di emittenti radiofoniche FM in Italia ammonta a circa un migliaio, con una offerta unica a livello mondiale), rendendo la riorganizzazione dei bacini d'utenza ben poco agevole. Ad inizio 2017 risultano pianificati 16 dei 39 bacini previsti dalla delibera n. 465/15/CONS dell'AGCOM e sono stati assegnati dalla Dgscerp del Ministero i diritti di uso delle frequenze in 8 bacini tra i 16 pianificati. Allo scopo di agevolare la pianificazione di tutti i bacini mancanti e l'assegnazione delle frequenze necessarie, le associazioni di categoria stanno premendo per poter utilizzare per il DAB+ la frequenza VHF 13, attualmente assegnata al ministero della Difesa ma inutilizzata.

Negli anni '90 si diffonde la formula del network a cui si adeguando le principali emittenti. Contemporaneamente si assiste alla scomparsa di molte radio più piccole. Nascono in questi anni Radio Capital (1995) e Radio 24 (1999) la prima radio italiana all-news ed è inoltre la prima rete legata ad un quotidiano, il Sole 24 Ore. Nel 1988 con la riforma del servizio radio-televisivo pubblico, le reti radiofoniche RAI rinunciano ad inseguire la concorrenza privata in termini di ascolto e puntano sulla qualità, trasformandosi in programmi d'approfondimento e intrattenimento leggero. Nello stesso anno nasce Audiradio che riunisce la RAI, la Sipra e altre organizzazioni del settore con lo scopo di effettuare indagini periodiche a livello nazionale per la rilevazione dell'ascolto radiofonico. Due anni dopo, nel 1976, una seconda sentenza della Corte Costituzionale liberalizza la trasmissione via etere in ambito locale. In casa, con gli apparecchi radiofonici, si riceve sia la Modulazione di ampiezza (AM) che quella di frequenza (FM). Tutte la radio private riuscirono in questo modo a sfruttare le enormi potenzialità dell'FM.

La radio libera è una emittente di piccole dimensioni sia in termini di studio radiofonico, antenna di trasmissione, che di costi di gestione, in grado di coprire un'area di pochi chilometri quadrati, spesso interna ad una città. Di solito trasmettono in modulazione di frequenza (FM), una tecnologia fino ad allora poco sfruttata, che garantisce una qualità più elevata. COME FUNZIONA LA RADIO? L'utilizzo della tecnologia consiste nel ricevere un segnale radio di una certa frequenza, ossia il canale. La ''cattura'' di questa frequenza si chiama sintonia (da qui il verbo ''sintonizzarsi''), mentre l'insieme delle tecniche per permettere la ricezione del segnale si chiama modulazione.